Meditazione e aspettative
Durante le pratiche spirituali può capitare di fare delle meditazioni “molto belle” che solitamente sono seguite da altre in cui non succede proprio niente: ecco perché questo accade
Ti è mai capitato di fare una meditazione molto bella, una di quelle meditazioni nelle quali ti senti fisicamente benissimo o sperimenti emozioni incantevoli o visualizzi immagini colorate? Si??? Bene!
E ….. ti ricordi per caso come è stata la meditazione successiva??!?!?
Solitamente la risposta è “bo… non è successo proprio niente” Ma come? Ma ero arrivata a vedere/sentire/provare tutte quelle belle cose e adesso più niente?!?! Ma perchè??? Ma cosa ho sbagliato?
Quando mediti non aspettarti che succeda qualcosa. Se lo fai, significa che stai meditando sulle tue aspettative e non stai seguendo la meditazione.
“When meditating, do not expect something to happen. Otherwise you are meditating on your expectations, and you are not doing the Meditation itself”
Master Choa Kok Sui – Sutra del Loto d’Oro Oltre la Mente (Beyond the Mind)
Qual è lo scopo della meditazione
Per capire meglio queste righe è importante innanzitutto ricordarci qual è lo scopo della meditazione: la nostra evoluzione spirituale. Evolvere spiritualmente significa che il nostro livello energetico aumenta e che i nostri chakra diventano più grandi e attivi in modo permanente: meditazioni diverse aumentano in modo qualitativamente e quantitativamente diverso tali aspetti, provocando quindi risultati differenti.
Per esempio, quando facciamo una “bella” meditazione in cui vediamosentiamoproviamo tante belle cose non significa automaticamente che quella meditazione ci abbia fatto evolvere spiritualmente (per i Pranic Healers: fortunatamente Master Choa ci ha insegnato lo Scanning con cui possiamo sentire e verificare come cambia il nostro livello energetico dopo le varie pratiche!!!). Nello stesso tempo però queste nuove esperienze capitate sono talmente preziose e fuori dal comune che vorremmo risperimentarle in ogni meditazione. Ecco quindi che il nostro cervello si ancora a tali immagini e le cerca di nuovo nelle meditazioni successive! Ci troviamo come legati a ciò che abbiamo già vissuto sperando di riviverlo senza renderci conto che questo legame non ci permette di vivere appieno la pratica presente con il risultato che meditiamo sulle aspettative di rivivere quelle esperienze e, continuando a pensare alla meditazione passata, non seguiamo più la meditazione in corso.
E allora cosa fare?
Innanzitutto siamo grati ogni volta che ci succede qualcosa di molto bello durante la meditazione e ringraziamo per questo dono ricevuto con tutto il cuore: non è così scontato sperimentare ciò che abbiamo visto. Poi cerchiamo di comprendere ciò che visualizziamo, siamo curiosi, facciamoci molte domande (le risposte arriveranno) e prendiamo l’abitudine di tenere un piccolo quadernino per le pratiche spirituali in cui appuntare ciò che ci capita durante la meditazione, le nostre riflessioni e i nostri punti interrogativi. Scrivere subito ciò che succede è molto edificante. E infine alla prossima meditazione… semplicemente lasciamoci andare, rilassiamoci, siamo grati perchè abbiamo la possibilità di meditare anche oggi e invochiamo la guida divina perchè ci elevi a una buona pratica.
La Luce risplende sempre!